Ma è un sacrificio inevitabile? Dalle prospettive nere di Malpensa a quelle in chiaroscuro di Fiumicino! Lo scenario storico delle rete dei voli del Belpaese ha, storicamente, identificato e sovrapposto quello che avrebbe dovuto essere l'Hub dell'Alitalia con l'Hub indispensabile a sostenere il network dell'economia e del sistema turistico del Belpaese. Traffico incoming e outgoing, traffico di feederaggio da bacini di utenza regionale ed in genere domestica verso lo snodo internazionale ed intercontinentale che poteva essere Fiumicino e/o Malpensa era convogliato in un unico scalo. Infrastruttura finanziata dal sistema Paese per assicurare i collegamenti aerei di medio e long range a sostegno dell'economia e dei commerci italiani.
Un progetto ed una policy che - almeno in teoria e/o sulla carta - avrebbe dovuto perseguire criteri imprenditoriali di massima efficienza e redditività . Un traguardo, probabilmente, mai raggiunto e/o sempre rimandato ad un futuro migliore.
Dopo il dehubbing Alitalia da Malpensa a Fiumicino avviato nel 2008, nonostante la convinzione con cui il vertice della ex compagnia di bandiera - supportato del resto dal mondo della politica nazionale e locale - aveva pianificato nel 1998 il trasferimento dell'hub nazionale e Alitalia a scapito di Roma Fiumicino, ecco l'ennesima svolta. Se nel 2008-2009 il ritorno a Roma, scalo di armamento storico di Alitalia tornava a polarizzare il traffico incoming per i collegamenti internazionali ed intercontinentali era una operazione trasparente la svolta odierna è conseguente all'alleanza con Etihad appare, senza che questo risulti contradditorio, ambigua quanto inequivocabile.
Con il Decreto Lupi che aggiorna il Decreto Bersani II su Linate, in sostanza, agevola una riconfigurazione dei collegamenti tra Linate e scali europei rendendoli funzionali alla logica “multi-partnership” del vettore madre di Abu Dhabi. Etihad, infatti, attraverso EtihadAirways Partners europei ed internazionali, perciò Air Berlin, Air Seychelles, Aer Lingus, Virgin Australia, Jet Airways o Air Serbia, ridisegna il trasferimento di traffico su scali dai quali operare voli internazionali ed intercontinentali.
Gli sviluppi della rete di collegamenti tra Linate e scali del sud Italia sostituiti con voli per Dusseldorf operando slot ex Alitalia (nel plafond del vincolo dei 18 movimenti/ora del decreto Lupi-Bersani II) consente ad Air Berlin (che trasloca da Malpensa a Linate) di portare traffico sullo scalo tedesco. Base di voli intercontinentali USA della stessa Air Berlin.
Le prospettive e le opzioni per l'utente italiano - del bacino padano ma anche da centroItalia) di viaggiare con destinazione USA - a tariffe ridotte - riduce le opportunità hub di Fiumicino e di quelle residuali offerte da Malpensa. Altre opzioni di imbarco da Linate per altre destinazioni oltralpe, come Berlino e Vienna (ed altro nel prossimo futuro), non potranno che scaricare/togliere traffico passeggeri long range - quello maggiormente remunerativo per le aerolinee - dai voli dei vettori che operano destinazioni intercontinentali dal Belpaese. Ecco quindi che i flussi di traffico che dall'Italia transitavano per i maggiori hub europei da Francoforte e Monaco (con Lufthansa), Paris de Gaulle (Air France), Schipol Amsterdam (KLM) e Londra Heathrow (British Airways) potranno utilizzare anche la rete Etihad Airways Partners.
Un canale alternativo dei flussi long range italiani potranno inoltre beneficiare dei collegamenti diretti dall'Italia verso il mega hub di Abu Dhabi. Lo scenario indotto dal nuovo partner Alitalia, di fatto, soppianta il virtuale dualismo hub tra Fiumicino e Malpensa. Le nuove offerte di voli ed un sistema tariffario, probabilmente, migliore costituisce indubbiamente una vantaggio per l'utente del Belpaese anche se pregiudica l'indipendenza e operativa dell'Alitalia. Il sistema Paese sembrerebbe aver rinunciato ad una qualsivoglia strategia di rete a sostegno dell'economia e dei commerci e del turismo.
Il salvataggio di Alitalia da parte di Etihad, se ha ottenuto il risultato di mantenere in volo l'ex compagnia di bandiera, pur dinanzi ad ulteriori tagli del personale - e comunque assicurato l'atteso riassetto aziendale - sembrerebbe aver compromesso la facoltà di pianificare un ruolo chiave per un sistema Paese: la rete dei collegamenti aerei passeggeri e cargo.
data inserimento: Venerdì 17 Ottobre 2014