L'imposta originale trasfigurata in fondi per extra finanziamenti. Non è la prima volta e - con l'andazzo corrente - non sarà sicuramente l'ultima sull'annosa questione della cosiddetta "addizionale comunale", una imposta che all'origine avrebbe dovuto essere destinata ai soli comuni aeroportuali del Belpaese. Somme indispensabili per sostenere e/o finanziare gli extra costi sostenuti dalle rispettive amministrazioni in relazione alla presenza dell'infrastruttura aeroportuale. Una "invadenza" che assomma alle ricadute ambientali, acustiche, di rischi, agli effetti collaterali più vari anche ai costi riguardanti gli uffici "comunali" per anagrafe, servizi demografici, Polizia Locale e altro, senza altri introiti.
Interrogazione a risposta scritta 4-11657presentato da SENALDI Angelo
testo di Giovedì 14 gennaio 2016, seduta n. 547
SENALDI, PAOLO ROSSI, GADDA, MARANTELLI e TARANTO
Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Per sapere – premesso che:
con l'articolo 2, comma 11, lettera a) della legge 24 dicembre 2003 n. 350, è istituita l'addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili;
con la medesima legge e successive modificazioni sono stati individuati i criteri di ripartizione della addizionale destinando gli introiti sia alle iniziative di ENAV per garantire la sicurezza degli impianti e la sicurezza operativa, sia al finanziamento di misure volte alla prevenzione e al contrasto della criminalità e al potenziamento della sicurezza nelle strutture aeroportuali e nelle principali stazioni ferroviarie;
l'addizionale comunale pari a 1,00 euro nei 2004 è aumentata fino a 6,50 euro nel 2015 per poi raggiungere i 9,00 euro nel 2016;
i comuni dei sedimi aeroportuali sopportano disagi e spesso soffrono serie problematiche ambientali (traffico veicolare per il trasporto di passeggeri e merci da e verso le aerostazioni, aumento dell'inquinamento acustico e dell'inquinamento atmosferico) mentre al contempo forniscono servizi agli aeroporti;
Ancai, che riunisce 82 comuni sul cui territorio insistono in percentuale variabile sedimi aeroportuali, quantifica in 100 milioni di euro gli arretrati dell'addizionale sui diritti d'imbarco ancora non percepiti per il periodo 2004-2014;
i dati disponibili più recenti di Assaeroporti dicono che nel periodo gennaio-novembre 2015, rispetto allo stesso periodo 2014, sono cresciuti movimenti aerei (+0,8 per cento), passeggeri (+4,6 per cento) e tonnellate di merce trasportate del settore cargo (+3,70 per cento);
nonostante i dati in crescita sull'operatività complessiva degli aeroporti, il fondo per il 2015 cala vistosamente rispetto al 2014 e passa da un totale di 4.178,354 euro a un totale di 2.201.772 euro –:
se siano variati i criteri di attribuzione utilizzati;
se intendano assumere iniziative per provvedere a una congrua integrazione e a corrispondere le somme dovute per gli anni passati;
se con l'anno 2016, visto l'aumento della addizionale prevista, non si intendano adeguare proporzionalmente i ristorni dovuti ai comuni aeroportuali.
data inserimento: Giovedì 28 Gennaio 2016