Con comunicati, dichiarazioni e precisazioni. Dopo pochi giorni dalla Relazione Tecnica ARPA Veneto "Campagna di Monitoraggio della Qualità dell'Aria Comune di Treviso - Aeroporto “Antonio Canova” - Periodo di attuazione: 11 agosto – 5 ottobre 2015 (1° campagna); 15 gennaio – 29 febbraio 2016 (2° campagna) la stessa ARPA, il 18 novembre, ha - con un comunicato - "Aeroporto di Treviso. Precisazione sui risultati dello studio" ha sostenuto:
"ARPAV, in merito alle notizie apparse sulla Stampa che riportano le dichiarazioni del “Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Treviso” sulla campagna di monitoraggio della qualità dell’aria, fornisce alcune precisazioni sui risultati dei monitoraggi effettuati".
In sostanza ARPA Veneto ha replicato al seguente comunicato del Comitato dei cittadini:
ARPAV, CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA' DELL'ARIA, AEROPORTO DI TREVISO.
Dopo un lungo parto, ARPAV ha dato alla luce i risultati dei monitoraggi atmosferici effettuati in area del sedimeaeroportuale, affannandosi a dimostrare che il grado di inquinamento riscontrato è simile o addirittura inferiore a quanto consuntivato nelle due centraline ubicate in città di Treviso: via Lancieri di Novara – via S. Agnese, che oltretutto non sono sicuramente "salubri".
Il Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Treviso
RISCONTRA
un allarmante livello di inquinamentoe, alla relazione tecnica ARPAV,
RILEVA
POSIZIONE CAMPIONAMENTO: - sopra vento con prevalente direzione nord-est
parzialmente lambita da direzione vento nord/nord-est.
MALFUNZIONAMENTI in semestre estivo con perdita dati PM10 – PM2,5 – PM 1: la loro presenza in tale periodo è insignificante
BIOSSIDO DI AZOTO: i diagrammi a barre evidenziano valori superiori a quanto segnalato:
periodo estivo = ≈ 60 μg/mc - periodo invernale = ≈ 70 μg/mc
PARTICOLATO PM 2,5: con ≈ 90% di polveri PM 1μm – PARTICOLATO PM 1:ultrafine/nanopolveri
considerando l'infinitesima struttura delle particelle e la ridottissima incidenza sulla massa, non è realistica la valutazione quantitativa (ponderale) bensì è necessaria la ricerca della concentrazione numerica con maggior superficie di assorbimento di inquinanti atmosferici (mai determinati).
EVIDENZIA inoltre che
ARPAV ha svolto i monitoraggi da cui non emerge il contributo dell'aeroporto in quanto non ha utilizzato la tecnologia più opportuna, segnalata dal Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente e dal Ministero dell'Ambiente - "Qualità dell'ambiente urbano/VIII Rapporto/Edizione 2012":
«Dai soli monitoraggi routinari non emerge il contributo dell'aeroporto dal momento che nella grande maggioranza dei casi i livelli misurati nelle immediate vicinanze degli aeroporti non sono significativamente più elevati rispetto a quelli rilevati nelle altre zone influenzate dalle emissioni da traffico veicolare o da emissioni industriali». Nello stesso documento risulta altresì che:
«Le misure ad alta risoluzione temporale aiutano a evidenziare il contributo degli aeromobili, mentre le misure integrate della concentrazione di massa del particolato, su tempi di integrazione tipici (24 h) non permettono di evidenziare significative differenze riconducibili alle attività aeroportuali».
Il COMITATO conclude pertanto che
Non risulta che ARPAV si sia attenuto a queste particolari forme di tipico rilevamento ambientale aeroportuale, pertanto l'obiettivo della campagna di monitoraggio della qualità dell'aria di fornire una "valutazione dello stato dell'ambiente atmosferico attraverso l'analisi della concentrazione degli inquinanti rilevati tramite stazione di monitoraggio della qualità dell'aria posizionata all'interno dell'aeroporto Antonio Canova di Treviso" risulta assolutamente inattendibile.
Nel suo comunicato stampa ARPAV comclude con una affermazione che a nostro avviso ha dello scandaloso: "L’Indice di Qualità dell’aria durante il periodo di campionamento permette di rappresentare sinteticamente lo stato di qualità dell’aria. Il calcolo di tale indice per la campagna eseguita presso l’aeroporto Canova di Treviso ha evidenziato che la maggior parte delle giornate si sono attestate sul valore di qualità dell’aria “accettabile”.
Considerando che ARPAV dovendo essere come ente pubblico super partes e che per i suoi rilevamenti si deve attenere a regolamenti e leggi emanate dallo Stato; considerando che i dati del moniroraggio sono palesemente non attendibili, dire "qualità dell'aria accettabile" significa buttare via i soldi dei contribuenti e fare un regalino alla SAVE che ora andrà a replicare ai 4 venti le bugie messe in giro da ARPAV per rassicurare opinione pubblica e investitori . L'aria non deve essere definita "accettabile" ma sopra o sotto i limiti di sicurezza prescritti per legge e da questa ennesima campagna tarocca non siamo in grado di avere una risposta.
Inoltre asserire alla stampa che l'aeroporto non inquina è falso e fuorviante per l'opinione pubblica. Ricordiamo a questo proposito che la Commissione VIA del Ministero ha bocciato per ben tre volte negli ultimi anni i rilevamenti dell'aria presentati per gli stessi morivi per cui contestiamo il giudizio di ARPAV: dati insufficienti e non i linea con i termini prescritti per legge"
Ecco invece il testo di precisazione del comunicato ARPA Veneto:
"ARPAV, in merito alle notizie apparse sulla Stampa che riportano le dichiarazioni del “Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Treviso” sulla campagna di monitoraggio della qualità dell’aria, precisa quanto segue riprendendo i punti principali:
POSIZIONE CAMPIONAMENTO. Non è la prima campagna di monitoraggio effettuata da ARPAV, in passato sono state fatte altre campagne con varie esposizioni di vento rispetto alla pista dell’aeroporto. Per l’ultimo monitoraggio ARPAV ha ricercato una posizione a sud più prossima possibile alla pista, nel rispetto delle regole aeroportuali. Dato che il vento muta di direzione nei vari periodi dell’anno e del giorno, aver potuto comparare i dati puntuali di differenti momenti del giorno, ha consentito di evidenziare le migliori correlazioni dei valori rilevati con il traffico aeroportuale.
MALFUNZIONAMENTI NEL PERIODO ESTIVO. Il malfunzionamento della strumentazione non era prevedibile ed è stato messo in evidenza da ARPAV nella relazione tecnica. Si precisa, come ha rilevato il Comitato stesso, che il periodo estivo è quello che registra i valori minimi degli inquinanti dell’aria indagati.
BIOSSIDO DI AZOTO. Per evitare errori di interpretazione si precisa che i grafici della relazione ARPAV riportano tutti i valori massimi giornalieri che devono essere confrontati con il rispettivo limite di legge pari a 200 microg/m3, valore mai superato durante tutta la campagna di monitoraggio, mentre il valore medio di campagna va confrontato con il valore medio annuale di legge, pari a 40 microg/m3, anche in questo caso mai superato.
PARTICOLATO PM 2,5: con ≈ 90% di polveri PM 1μm – PARTICOLATO PM 1: ultrafine/nano polveri
Anche se non è ancora previsto dalla normativa ARPAV ha monitorato la frazione più fine del particolato atmosferico “grossolano” cioè il PM1 che ha diametro aerodinamico inferiore a 1 um. I risultati non intendono sopperire alla valutazione del particolato ultrafine che ha diametro proprietà e caratteristiche chimico-fisiche del tutto peculiari. Per scendere a unità di misura ancora inferiori è necessaria una strumentazione molto sensibile e a livello nazionale le Agenzie stanno valutando come agire in assenza di un quadro di riferimento normativo.
SINTESI DELLO STUDIO ARPAV. Gli esiti delle campagne di monitoraggio della qualità dell’aria realizzate da ARPAV nei pressi dell’aeroporto di Treviso, eseguite per iniziativa di ARPAV e in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con l’Aeronautica Militare, sono disponibili sul sito internet dell’Agenzia. Il monitoraggio si è svolto in diversi periodi del 2015 e 2016 aventi differenti condizioni meteorologiche per garantire una maggiore rappresentatività delle informazioni acquisite. Sono stati monitorati vari inquinanti tra cui gli ossidi di Zolfo, di Azoto, il Monossido di Carbonio, l’Ozono, il Particolato PM10, PM2.5, PM1, i Metalli, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici tra cui il Benzo(a)Pirene, e i Composti Organici Volatili tra cui il Benzene. I valori ottenuti dal monitoraggio presso l’aeroporto sono stati anche comparati con quelli determinati presso le stazioni di monitoraggio fisse appartenenti alla rete di ARPAV. Non si sono evidenziati superamenti dei limiti di legge ad eccezione del PM10 per il quale si sono osservati alcuni superamenti del Valore Limite Giornaliero. Per quanto riguarda l’inquinante O3 sono stati inoltre rilevati alcuni superamenti della soglia d’informazione di 180 µg/m3 e valori superiori all’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana di 120 µg/m3 previsto dal D.Lgs 155/2010. L’Indice di Qualità dell’aria durante il periodo di campionamento permette di rappresentare sinteticamente lo stato di qualità dell’aria. Il calcolo di tale indice per la campagna eseguita presso l’aeroporto Canova di Treviso ha evidenziato che la maggior parte delle giornate si sono attestate sul valore di qualità dell’aria “accettabile”.
DICHIARAZIONI DIRETTORE GENERALE ARPAV. A commento delle dichiarazioni del Comitato, Nicola dell’Acqua, Direttore generale ARPAV afferma: “Pur nel rispetto dell’azione di sensibilizzazione che le associazioni e i comitati svolgono su temi di interesse per la comunità sottolineo che è fondamentale assumere la fondatezza tecnico-scientifica dei monitoraggi di un organismo come ARPAV che opera proprio a tutela dei cittadini”. Lo studio ARPAV è pubblicato integralmente su www.arpa.veneto.it.
data inserimento: Venerdì 02 Dicembre 2016