Quale futuro per la flotta postale cargo? Cosa resta della flotta italiana che nel Belpaese ha gestito la rete dei voli regionali, charter, low cost, nazionali, internazionali, cargo e postali che per decenni ha operato con tante aerolinee di cui abbiamo in memoria un elenco di nominativi. Sono tra gli altri l’ATI, la Sam, l’Air Mediterranea, Alitalia, Air Dolomiti, Alitalia City Liner, Blue Panorama, Meridiana, Mistral Air, Neos, Air Sicilia, Aeral, Air Alps, Air Europe, Air Italica, Air Liguria, Airone, Air Vallee, Avianova, Aliblu, Ali Giulia, Ali Adria, Ali Daunia, Alpi Eagles, Azzurra Air, Blu Express, CAI, Unifly Express, Transavio, Transeuropa, ecc. Quante sono rimaste? Con le normative UE e la liberalizzazione del settore quante potranno essere identificate come aerolinee italiane qualora il personale di volo fosse in prevalenza extra italiano ancorché tali flotte operino per imprese titolari di licenza di trasporto aereo rilasciate da ENAC?
Arianna Spessotto (M5S) ha presentato la seguente interrogazione a risposta scritta 4-18969 - Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
Mistral Air è un vettore aereo – di proprietà di Poste Italiane, i cui soci di maggioranza sono il Ministero dell'economia e delle finanze e Cassa depositi e prestiti – le cui attività di cargo postale (nel 2013 ha trasportato oltre 16 mila tonnellate di merce) rientrano a pieno titolo in quel servizio postale universale per il quale Poste italiane beneficia ogni anno di un contributo pubblico di circa 260 milioni di euro;
Mistral Air ha di recente avviato una procedura di licenziamento collettivo per 19 piloti – su un totale di 44 comandanti e primi ufficiali in servizio con un contratto a tempo indeterminato – conseguente al ridimensionamento della flotta dei Boeing 737, attualmente costituita da un unico aeromobile con base a Fiumicino;
stando a quanto riportato dall'Associazione nazionale piloti, la compagnia sarebbe intenzionata a cedere le attività di merci, posta e passeggeri a dei vettori est europei, che come Bulgarian e Bluebird svolgono già da tempo l'attività postale per conto Mistral;
come denunciato dal presidente dell'Anp, il ricorso all'appalto da parte della Mistral Air, della maggior parte dei voli passeggeri e postali a piccole compagnie straniere, sta creando «esuberi di piloti e mettendo a repentaglio il futuro dell'azienda e dei lavoratori»;
una lettera inviata ai sindacati dall'amministratore delegato Rosario Fava, giustifica questo dimezzamento dei piloti con «significative contrazioni dell'attività»: in particolare, si dice che il trasporto della posta è stato negativamente influenzato dallo sviluppo delle comunicazioni elettroniche, che ha determinato un definitivo e strutturale calo dei volumi, tale da giustificare il ricorso al licenziamento collettivo;
l'amministratore delegato non fa però alcun accenno al significativo aumento, grazie al commercio elettronico, del trasporto dei pacchi postali, settore in costante crescita, come evidenziato di recente dallo stesso Del Fante – che ha sottolineato come «Il futuro passa dalla grande crescita dei pacchi e-commerce»;
si omette altresì di evidenziare, a giudizio dell'interrogante, come, in forza dell'accordo siglato tra Amazon e Poste per la consegna dei pacchi, l'incremento dei volumi abbia raggiunto livelli tali che il trasporto delle merci con aeromobili Atr72, meno capienti – per quanto di conoscenza – è diventato problematico, con conseguenti ritardi sulla distribuzione e consegna della stessa merce;
lo stesso Fava, in un'intervista rilasciata al Tempo nel mese di settembre 2017, faceva riferimento ad una necessaria ristrutturazione dell'azienda, sia attraverso lo sviluppo del settore cargo postale, con aeromobili 737 full cargo per sopperire alla crescente domanda di e-commerce, sia ottimizzando l'attività passeggeri di linea con aeromobili Atr72;
lo stesso dichiarava, in merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali: «si sono aperti dei canali di approfondimento con i lavoratori. Non stiamo parlando di tagli selvaggi»;
in risposta all'interrogazione De Lorenzis n. 5-08222, il sottosegretario pro tempore De Caro rassicurava gli interroganti, poco più di un anno fa, su come i Ministeri competenti si stessero adoperando «per ogni utile iniziativa volta alla salvaguardia dei livelli occupazionali» dei dipendenti della Mistral Air;
si rileva come ad oggi non sia stato ancora formalizzato nessun piano industriale aziendale sulla compagnia, né l'interrogante è a conoscenza di specifici piani di intervento ad hoc per Mistral e per i suoi dipendenti, all'interno del piano industriale di Poste, peraltro non ancora reso pubblico –:
se i Ministri intendano rendere noti eventuali interventi di ristrutturazione ad hoc – auspicati dallo stesso Rosario Fava – previsti all'interno del contratto di programma di Poste italiane in via di definizione e quali siano le ragioni per cui, pur disponendo di una flotta adeguata, l'azienda abbi appaltato molti dei propri voli a vettori esteri;
quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare per salvaguardare il futuro occupazionale dei 200 lavoratori impiegati nella compagnia Mistral Air, avendo anche riguardo all'incremento delle attività dell’e-commerce e delle consegne di pacchi postali.
data inserimento: Giovedì 18 Gennaio 2018