Il pericolo di incendi delle cisterne e la loro localizzazione sono sotto controllo?
All'aeroporto internazionale di Miami (USA) nel marzo 2011 sono esplosi alcuni serbatoi di carburante.
Un centinaio di voli sono stati bloccati e solo l'intervento di quasi 100 vigili del fuoco, con i mezzi necessari, ha consentito che i danni materiali siano risultati minimi. Ma la considerazione aggiuntiva che si impone, tuttavia, è che l'eccezionale risultato ottenuto è conseguente alla localizzazione delle cisterne, dei serbatoi esplosi. Erano periferici.
Le fiamme si sono materializzate per cause ancora ignote, ha sostenuto Eric Baum responsabile operativo che ha descritto l’operazione complessa: “Fortunatamente siamo riusciti ad evitare che gli altri serbatoi prendessero fuoco”.
Cosa sarebbe accaduto se i serbatoi, interrati o in superficie, fossero stati localizzati nei pressi di edifici "sensibili"? In prossimità dei piazzali di stazionamento dei velivoli e/o in vicinanze delle piste di volo?
L'esperienza statunitense ha indotto Aerohabitat a porsi qualche semplice, quanto scontata domanda.
Dove solo localizzati i serbatoi del carburante per rifornire i voli civili/commerciali operanti su prevalenti scali del BelPaese? Quale quantità di carburante è stoccata entro il sedime aeroportuale? E' tutto a norma?
I serbatoi/cisterne con migliaia di litri di carburante sono a distanza di sicurezza?
Gli aeroporti italiani sono sottoposti alle rigorose circolari e normative e con il Certificato di Aeroporto Enac attesta i “requisiti regolamentari” e prescindendo in questo modo dalla distinzione tra “standard” e “pratiche raccomandate” operata in ambito di Annessi ICAO. In ottemperanza a quanto previsto dall’Emendamento n. 4 all’Annesso 14 ICAO, anche il Regolamento Enac ha introdotto. Il Certificato dell’aeroporto, rilasciato dopo specifica attività da parte dei team di certificazione nominati dall’Enac, attesta la conformità ai requisiti del Regolamento Enac relativamente:
- alle caratteristiche fisiche dell’aeroporto, alle infrastrutture, agli impianti, ai sistemi ed alle aree ad esso limitrofe (certificazione delle infrastrutture);
- all’organizzazione aziendale ed operativa del gestore, alle sue dotazioni tecnologiche, ai mezzi, al personale, alle procedure di gestione e di tutti gli altri elementi atti a garantire l’operatività dell’aeroporto in condizioni di sicurezza,
- nonché del Manuale di Aeroporto (certificazione del gestore).
In sintesi, gli ambiti di valutazione per la certificazione aeroportuale riguardano:
- le infrastrutture ed i sistemi;
- l’organizzazione del gestore;
- il manuale di aeroporto;
- il Safety Management System dal 24 novembre 2006.
La certificazione di un aeroporto è assoggettata a rinnovo triennale.
Tale rinnovo avviene sulla base della favorevole valutazione dei risultati dell’attività di sorveglianza sviluppata dall'Enac nel corso del triennio."
Dove sono localizzati i serbatoi di carburante nel BelPaese?
Il Certificato di Aeroporto lo ha sicuramente segnalato ed ha predisposto specifici Piani di Emergenza.
Dove sono? Quali criteri di safety sono stati predisposti ed adottati? Sono comuni a tutti gli scali o qualcuno opera in deroga?
Aerohabitat cercherà di identificare la loro ubicazione, sopratutto se critica, qualora segnalati e visibili, e registrare l'eventuale compatibilità.
data inserimento: Giovedì 01 Dicembre 2011