Il quarto scalo del Belpaese e quei cittadini non rassegnati. Aerohabitat propone due opinioni, due punti di vista di cittadini. Vivono nell'intorno di un aeroporto. I testi sono tratti dai siti web dei Comitati dei cittadini residenti ad Azzano e Colognola, a Bergamo.
Luigia Vidè ha 93 anni ed abita ad Azzano San Paolo. Ha voluto scrivere una lettera per denunciare i rumori provocati dagli aerei in partenza dall’aeroporto di Orio al Serio. Ha chiamato un conoscente più pratico in fatto di tecnologia e gli ha dettato uno scritto inviato poi via mail.
Egregio direttore,
in queste ore su tutti i giornali locali, la notizia è una soltanto: Sacbo e Ryanair hanno raggiunto un accordo per proseguire per altri 10 anni la collaborazione. In progetto ci sono nuove rotte e nuovi accordi. Nessuno accenna al dramma, perché di questo si tratta, della popolazione che attorno all’aeroporto ci vive tutti i giorni. Oggi, dopo tanti anni dall’ultima dittatura, torna per me a morire la democrazia, la voce della gente.
L’aeroporto di Orio al Serio, nato come scalo militare e solo negli ultimi anni sviluppatosi per i passeggeri, rappresenta ormai il 5° scalo nazionale, in un territorio già fortemente urbanizzato e deturpato dal punto di vista ambientale. Uno degli aeroporti europei in assoluto più vicini al centro della città. Ryanair, compagnia low cost che dell’aeroporto di Orio al Serio ha fatto il principale centro nel sud Europa, continua quindi a fare profitti. I voli annuali dell’aeroporto di Orio, in gran parte Ryanair, superano ormai di gran lunga il limite di 68 mila all’anno dettato per legge. Ma soprattutto, Ryanair vola oltre gli orari consentiti e sfida la sicurezza non rispettando le rotte di decollo tracciate per legge, invadendo a più riprese gli abitati delle zone limitrofe solo per risparmiare sul carburante La compagnia irlandese è famosa per avere salatissime multe da pagare in altri paesi europei: da noi a Bergamo no, da noi si può fare tutto, in nome del progresso e dei posti di lavoro (argomento cui noi bergamaschi siamo particolarmente sensibili). Tutto questo avviene impunemente, alla luce del sole, e senza che alcun organo di controllo (ENAC su tutti) si preoccupi di sanzionare le infrazioni. Lo Stato è totalmente inesistente. Moltissimi cittadini bergamaschi credono che l’aeroporto di Orio rappresenti la principale risorsa per l’economia ed il turismo della provincia. Sostengono che ci fa comodo poter prendere l’aereo a pochi metri da casa e che l’aeroporto è il miglior incentivo allo sviluppo turistico di Bergamo e che quando abbiamo comprato casa avremmo dovuto pensare al vicino aeroporto. A loro rispondo che sì, l’aeroporto è una risorsa economica di cui tener conto, ma che niente può andare a discapito della salute e della qualità della vita di nessuno. E soprattutto, rispondo che la maggior parte delle case del circondario ha 15-20-30 anni, mentre l’aeroporto di è sviluppato mostruosamente solo negli ultimi 8-10. Mi chiedo: dov’è finito chi ci dovrebbe rappresentare? Sacbo è un’azienda che fa comprensibilmente i propri interessi, senza peraltro preoccuparsi dello sviluppo turistico della città (Miro Radici, presidente, ha affermato in televisione che “il collegamento tra Orio e il centro città non è una priorità di SACBO”). Ma coloro che sono stati eletti per volere del popolo e che dovrebbero tutelarne la salute, Comune di Bergamo e Provincia, da che parte stanno? Anch’essi stanno dalla parte di chi ha il potere contrattuale più forte, del potere economico che tutto schiaccia come un rullo compressore. Solo pochi sindaci coraggiosi stanno avanzando le proprie legittime proteste, senza peraltro essere minimamente ascoltati. In Regione si fanno le guerre economiche tra Società Aeroportuali per accaparrarsi i profitti migliori, senza che le istituzioni abbiano la benché minima idea di un progetto integrato di gestione e di sviluppo degli scali. 5 aeroporti in poco più di 100 chilometri, e solo Orio ad Serio ha un bilancio così positivo. Malpensa e Montichiari, entrambi più ampi e con un potere di sviluppo superiore a Orio al Serio, sono sottoutilizzati. La nostra zona è ormai desolante dal punto di vista ambientale: siamo i primi in Lombardia per consumo di territorio e tra i primi in Italia per numero di patologie, anche tumorali, alle vie respiratorie. Eppure, si continua a credere che in nome del progresso, dei posti di lavoro, dello sviluppo,sull’ambiente e la salute si possa chiudere un occhio. E’ questo il progresso di cui andiamo fieri? E’ questa la soluzione, la risposta alla crisi?
E i principali media locali, che dovrebbero quantomeno dimostrare un atteggiamento equidistante tra chi legittimamente protesta e chi fa i propri interessi economici, da che parte stanno? Nessuno si preoccupa di noi. Più di 100 mila persone, perché tanti su per giù sono coloro che vivono nei paesi toccati dal disagio (Colognola, Orio, Campagnola, Seriate, Levate, Grassobbio, Azzano, Stezzano, Dalmine, Bagnatica, Treviolo, Lallio …) , soffocano ormai da anni, a fasi alterne in base alle rotte, nel rumore e nell’inquinamento. Solo questo dato dovrebbe far riflettere chi ribatte che Orio al Serio garantisce 12000 posti di lavoro. Quanto vale la salute di 100 mila persone? Vogliamo quantificarla economicamente? Quanto valgono le nostre case, costruite con una vita di sacrifici ed ora totalmente svalutate? Vivo ad Azzano da più di 90 anni, ho costruito la mia casa nel 1952 quando l’aeroporto era soltanto una striscia di terra in mezzo alla campagna. Ho vissuto tante crisi economiche, una terribile guerra mondiale e la difficile ricostruzione, ma mai come in questo momento mi sono sentita privata dei più elementari diritti di democrazia e libertà. Si, perché ad Azzano non siamo più liberi: non siamo più liberi di dormire, perché veniamo svegliati alle 6 di mattina dagli aerei che volano fin oltre la mezzanotte; non siamo più liberi di aprire le finestre per respirare, perché il cherosene degli aerei ci piomba in casa con il suo odore insopportabile, ed il rumore dei decolli ogni 7-8 minuti ci impedisce di parlare con i famigliari, ascoltare musica o guardare la televisione.
Chiediamo soltanto poche cose: vorremmo respirare,poter mangiare all’aperto, riposare in giardino. Guardo desolata i bambini che giocano ogni giorno nei parchi e nelle scuole sorvolate dagli aeromobili. Me nessuno se ne preoccupa. In nome del progresso, dello sviluppo, dei posti di lavoro. La mia tristezza non riguarda me, che tra pochi anni lascerò questo mondo. Mi chiedo soltanto: che civiltà stiamo consegnando a chi viene dopo di noi? La civiltà del progresso che soffoca i più elementari diritti di libertà e cittadinanza.
Cordialmente,
Vidè Luigia, cittadina di Azzano San Paolo
Lunedì, 11 Giugno, 2012
Riportiamo volentieri una lettera scritta da un cittadino di Colognola al Sindaco di Bergamo, lettera che è stata pubblicata nei giorni scorsi da Il Corriere e che rende bene l'idea del disagio vissuto anche dagli abitanti di Azzano San Paolo:
LETTERA AL SINDACO
«Colognola, questa estate si è rivelata un inferno»
Un residente nel quartiere ha inviato una missiva a Tentorio per manifestargli la rabbia e il malessere di chi è costretto a sopportare l'attività dell'aeroporto
Spett. Redazione,
questa estate è andata così, purtroppo. Il recente arrivo di un terzo figlio, unito alle contingenze economiche che riguardano molti (non tutti), hanno fatto sì che mi sia ritrovato, con la mia famiglia, a trascorrere agosto a casa, a Bergamo, quartiere Colognola per l'esattezza. Premesso che per quanto mi riguarda è sufficiente stare con la mia famiglia per farmi felice, voglio raccontarvi quanto siamo comunque riusciti a goderci l'estate standocene a casa. I vari anticicloni hanno portato temperature insopportabili, lo sanno tutti. Il che ci ha imposto di spalancare tutte le finestre di casa per cercare di creare un minimo di corrente. In questo modo abbiamo potuto apprezzare meglio il terrificante rombo degli aerei in decollo da Orio che, essendo estate, hanno imperversato a tutte le ore, dalle 6 del mattino fino all'una di notte. Anche alcuni cargo ci hanno fatto l'onore di sfilare a bassissime quote, facendo tremare muri e pavimenti di casa. Un vero piacere, una vera goduria, in particolare per il mio piccolo di 10 mesi che ha il pessimo vizio di cercare di dormire più volte al giorno (ah! questi giovani d'oggi!).
Per fortuna a condire la situazione c'è stato l'assalto di innumerevoli zanzare comuni e tigre, notturne e diurne (segno evidente di una guerra che il ns "amato" comune se non ha perso ha abbandonato). Inoltre il parchetto (PUBBLICO) sotto casa si presenta col solito stato di abbandono, a uso deposito di escrementi di cani, certamente infrequentabile dai bambini. Ma come mi scrisse tempo fa la dott.ssa Giovine (mail segnalatavi e presa in carico dall'assessore Bandera) basta fare 500 metri, una bella passeggiata con 41 gradi, per trovare unparchetto attrezzato di giochi... Insomma, potrete immaginare quanto sia gradevole restarsene a casa d'estate se vivi a Colognola. Inviti qualche amico, ceni fuori, e ti godi tutto: calore desertico, rumore e odore degli aerei, zanzare insensibili agli insetticidi... Mi ha divertito leggere un'intervista su L'Eco di Bergamo del buon Bandera, in cui spiegava che, seppure alcune migliaia di cittadini siano rimaste penalizzate dai decolli di Orio, grazie agli sforzi di questa amministrazione, molte altre persone sono state risparmiate... In quell'intervista mancava una parte importante però: una volta ammesso che molti sono stati salvaguardati, non è stato spiegato cosa ottiene in cambio chi invece è rimasto penalizzato: mi risulta che qui a Colognola paghiamo le tasse comunali e i servizi come tutti gli altri, che chi vive a Colognola paghi parcheggi e multe come gli altri, che non ci siano alcune iniziative a beneficio di chi respira l'inquinamento di Orio e si sorbisce l'indescrivibile rumore.
Comunque, ho provato a spiegare al piccolo che grazie al nostro "sacrificio" molti altri vivono e dormono tranquilli, ma, non ci crederete, non ne ha voluto sapere e ha continuato a svegliarsi di soprassalto, a faticare nel prendere sonno e a spaventarsi per quei rumoracci improvvisi. Un testardo! Però se magari il Bandera volesse venire lui in persona a spiegarglielo, chissà, magari di fronte alle istituzioni anche il neonato riesce a rendersi un po' più disponibile... Sto utilizzando l'ironia, ma la rabbia che provo è qualcosa di indescrivibile. Rabbia che unita alla frustrazione mi sta portando all'esasperazione. Quello che verrà dopo l'esasperazione non lo so, lo scopriremo solo vivendo. Lo scopriremo tutti. Quando poi ho letto una lettera, sempre del "nostro" Bandera, sempre pubblicata dal quotidiano locale, inviata al ministro dell'ambiente, non ci ho visto più. Infatti il senso di quella missiva, in estrema sintesi, è "perchè a loro si e a noi nulla??". Proprio lui, che non è capace di spiegare a noi di Colognola perchè ci dobbiamo prendere un problema risparmiandolo ad altri! questo è il colmo, un minimo di coerenza nella vita non guasterebbe, soprattutto se si ricoprono incarichi istituzionali.
A proposito signor Sindaco, perchè limitarsi a qualche boutade sui giornali anzichè presentarsi personalmente a fornire spiegazioni alla gente del posto?qui nel corso degli ultimi mesi, anzi anni, si sono svolte innumerevoli riunioni, perchè non cogliere una di queste occasioni per affrontare il tema de visu con chi vive questa situazione che riconoscete come penalizzante? Non ci basta la storiella della Santa Messa con la Signora che le picchia dentro al passaggio degli aerei, ci piace, ma non ci basta. In posti diversi dall'Italia succede che chi ricopre incarichi istituzionali si dimetta anche per vicende meno gravi, ma, per citare Gaber, per fortuna o purtroppo sono italiano... Nei mesi scorsi, forse ve ne ricorderete, ho provato a instaurare un dialogo civile, provando a buttare sul tavolo delle idee, ma al di là di una indiscutibile cortesia nel ricevermi, ho ricevuto delle risposte che si sono rivelate "aria fritta". Un'infinita disquisizione su curve isofoniche, decibel più / decibel meno non ha apportato alcun sollievo; i famigerati palliativi pensati dal Comune coi soci della sacbo (un'azienda del genere non merita maiuscole) fanno parte di un piano, non ricordo bene, quadri o quinquennale. Ma noi qui ci viviamo adesso, anzi ci viviamo da anni, da ben prima che questo fenomeno degenerasse. A che pro poi è stato lasciare degenerare? solo per il business della sacbo.
Chi lo difende mette sempre davanti il discorso dell'occupazione, dell'indotto economico, ma non siete stati capaci di utilizzarlo per valorizzare la nostra bella, bellissimaBergamo, da un punto di vista turistico (una città che ha patrimoni culturali e artistici di primissimo piano; ho fatto qualche giro che quando lavoro non ho il tempo di fare, a cominciare da Città Alta, e ho provato solo grande delusione). D'altro canto non siete stati appunto capaci di rendere l'aeroporto compatibile con la città, lasciando alcuni quartieri, Colognola in testa, nel fastidio, nel degrado e nel terrore. Sì, la parola "terrore" è quella corretta, perchè io, e ovviamente non soltanto io, vivo nel terrore che possa verificarsi un incidente in fase di decollo, o che un domani gli effetti di questa situazione si rivelino definitivamente letali per chi ha convissuto col fenomeno, peggio ancora per chi ci è cresciuto. Ed io qui ci sto crescendo tre figli, pertanto capirete che non snono disposto a scherzare tanto meno a farmi prendere in giro se c'è di mezzo la salute di chi mi sta più a cuore. Mi fermo qui, ora dirigerò il mio impegno verso altre direzioni, per denunciare questa situazione in cui ci avete cacciato e dalla quale manifestate di non volerci tirare fuori. La misura è colma, è giunto il momento di rivolgersi alle sedi opportune per ottenere giustizia. Ad maiora.
PS: durante la stesura della presente mi sono decollati sulla testa una ventina di aerei... se questa è vita odio vivere a Bergamo!
Massimiliano Duca 24 agosto 2012
data inserimento: Giovedì 06 Settembre 2012