Scali minori ma costi collettivi, e nessuno interviene! E' stato solo lo scorso 22 maggio 2013 che ENAC ha consegnato della certificazione aeroportuale alla Società di gestione SO.A.CO S.p.A. per l'aeroporto di Comiso. Con lo stesso atto è stato formalizzato il decreto di apertura al traffico commerciale dello scalo siciliano la cui operatività inizierà a partire dal 30 maggio. Ovvero ieri è avvenuta la cerimonia di apertura, alle ore 8.30. Il sindaco, Giuseppe Alfano insieme al vescovo Paolo Urso ed al presidente di Soaco (la società di gestione dell'aeroporto), Rosario Dibennardo ha aperto lo scalo dalle 09.00. L'aeroporto, tuttavia, sarà operativo - per ora - per dieci ore giornaliere, dalle 9 alle 19.
E adesso?
Il costo dei controllori di volo, quello dei vigili del fuoco (60 persone) per uno scalo che non rientra tra quelli d'interesse per il Piano Nazionale Aeroporti saranno a carico delle amministrazioni locali. Trascurando la funzionalità ed operatività dei collegamenti via terra (in provincia di Ragusa non esistono autostrade) per raggiungere lo scalo da parte degli utenti aerei un problema fondamentale, com'è ovvio, sono i collegamenti aerei. Chi opera da Comiso?
L'ipotesi di Ryanair, che al momento collega in Sicilia gli scali di Catania, Palermo e Trapani, a Comiso sarebbe tutta questione di soldi. La base operativa Ryanair avrebbe - sostengono i media - parametri e costi rilevanti.
Se il riferimento dei costi pro-passeggero descrive contributi che potrebbero variare da 5-7 euro a utente, in aggiunta a sconti sui servizi e l'attivazione di fondi a sostegno del turismo (co-marketing), con cifre talvolta prossime anche a 25 euro pro capite (Verona) a Comiso il costo potrebbe attestarsi intorno a 7 milioni/anno per il trasporto di almeno 2milioni di passeggeri/anno.
Chi potrà sostenere tali costi?
data inserimento: Giovedì 30 Maggio 2013