Ma sono indispensabili altri approfondimenti! Se a Treviso gli esperti e il Comitato dei cittadini invocano e pretendono un'indagine epidemiologica ecco che - nella stessa giornata del 29 novembre 2014 - a Malpensa è presentata e illustrata una specifica analisi sull'ex-hub del Ticino. Ma i risultati non appaiono del tutto evidenti e consequenziali. E, forse, nonostante la perentorietà delle constatazioni, anche deludenti.
L'impatto delle attività aeroportuali sulla qualità della vita delle popolazioni residenti”, si è svolta a Busto Arsizio, nella sede dell’Università degli Studi dell’Insubria ed ha analizzato i ricoveri delle persone residenti nell’area di Malpensa: aumentati del 10% tra il 1997 e il 2006.
Le problematiche registrate sono preoccupanti e concernono l'incremento dei problemi cardiocircolatori riportate. Ma il punto discriminante è l'affidabilità dell'equazione. Sono stati davvero causati/derivati e correlato dall'impatto acustico esistente nel periodo esaminato? Sono risultati davvero riconducibili alle emissioni sonore generate dalle flotte aeree in decollo e atterraggio e/o basso sorvolo sulle piste di Malpensa?
La popolazione esaminata è quella residente in un raggio di cinque chilometri dalle piste e le considerazioni che stiamo ponendo rimandano a interrogativi che potranno essere risolti solo con la piena disponibilità dell'indagine dell’Università degli Studi dell’Insubria. Se è verosimile che il rumore aereo faccia male al cuore - come titolano i media locali - è indispensabile conoscere quale corrispondenza esista tra i livelli del rumore registrati e reali. Nell'arco temporale 1007-2006 analizzato quali erano i valori di decibel e/o di Lva nelle zone abitate dal campione di cittadini esaminato?
Quando - scrivono ancora i media locali - viene riferito che le evidenze scientifiche riportano come l'impatto sanitario degli aeroporti risulti correlato al disagio/disturbi/molestia da rumore piuttosto che dall'inquinamento dell'aria, a fronte della sentenza Quintavalle, non occorre forse interrogarsi su quale possa essere la realtà oggettiva?
La relazione presentata sostiene anche come la mortalità nei Comuni circostanti a Malpensa, differentemente dagli indici della provincia, il rischio di mortalità sia riconducibile in prevalenza a malattie cardiovascolari, (+3%), quando l'incidenza delle malattie respiratorie risulti inferiore (-9%) e la causa del rumore aereo, pur indicata, non risulta materialmente correlata.
Quali sono stati gli indici acustici nelle zone indagate? Qualora l'impatto acustico stimato, registrato e monitorato risulti inferiore a 60Lva e magari sia anche diminuito nel corso degli anni quale validità potrebbe avere l'indagine epidemiologica illustrata? Aerohabitat è interessata ad analizzare la correlazione tra riscontri acustici - altre considerazioni potrebbero riguardare la normativa nazionale che designa l'indice 60Lva come limite del disagio dei cittadini dell'intorno aeroportuale - e danni alla salute al fine di comprendere realisticamente le ricadute effettive dell'infrastruttura aeroportuale.
Probabilmente sono analisi e riscontri che necessitano di ulteriori approfondimenti e appare indispensabile d inevitabile che abbia seguito la proposta del dottor Fabrizio Bianchi, responsabile dell’UO Epidemiologia ambientale, Istituto di Fisiologia Clinica, CNR di valutare un nuovo strumento per la valutazione degli effetti sulla salute di azioni, progetti o specifici avvenimenti: la Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS): strumento per la elaborazione del rischio per la salute dei cittadini sottoposti a pressioni ambientali.
data inserimento: Mercoledì 03 Dicembre 2014