ENAC aggiorna la Circolare APT-26A sul contenimento dell'inquinamento acustico nell'intorno Aeroportuale. E' passato qualche anno ma alla fine ENAC ha avviato un aggiornamento della circolare che illustra le linee guida, le modalità di elaborazione della mappa acustica degli aeroporti. Meglio tardi che mai. Ma quale significato assume questa iniziativa? Quali risvolti sulle attuali mappe? Quelle in vigore e, magari, contestate dai cittadini?
Forse alla fine non potrà che emergere la consapevolezza del divario esistente tra l'elaborazione acustica matematica INM, in vigore su numerosi scali del Belpaese ed la percezione dei cittadini.
Una sovrapposizione sul territorio non realistica, del tutto nominale?
Qualora la risposta fosse positiva avrebbero immediatamente ragione i Comitati dei Cittadini di numerosi aeroporti: la differenza tra rotte e traiettorie di volo nominali e virtuali e quelle praticate dagli aeromobili, viene in tal modo, quasi certificata.
In sostanza potrebbe motivare e spiegare anche la diversità tra le zone acustiche A, B e C (con relativa zonizzazione), da sempre sostenuta dai cittadini, e la percezione quotidiana delle emissioni sonore.
La dispersione delle rotte, una delle cause, potrebbe diventare, in questa analisi, materialmente allarga le ricadute acustiche reali, viene, infatti, in tal modo, inquadrata nella nuova normativa ENAC.
Il testo della circolare tuttavia sembrerebbe mantenere solo sullo sfondo questo sostanziale "aggiornamento" e delinea diverse varianti.
Si comunica che nell'ambito del programma normativo dell'Ente é stata definita la revisione della Circolare APT - 26. In particolare le modifiche introdotte sono le seguenti:
• aggiornamento della designazione delle Strutture coerentemente con il nuovo quadro organizzativo dellEnac
• introduzione in allegato di alcune metodologie ai fini della determinazione delle violazioni delle procedure antirumore
• aggiornamento della procedura amministrativa per l'irrogazione delle sanzioni.
Vengono identificate tre zone delle traiettorie, la Zona Verde, corrispondente al corretto svolgimento della procedura antirumore; la Zona Gialla che precisa un margine di tolleranza ed infine la Zona Rossa che sancisce la violazione alla procedura.
Tra le righe del testo della Circolare APT 26 A è facile, almeno per i tecnici, riconoscere l'opacità e la non conformità delle mappe acustiche in vigore su numerosi scali del Belpaese: dovranno necessariamente essere corrette, almeno per circoscrivere questi valori di input.
Di riflesso andranno valutate anche le ripercussioni sulla popolazione coinvolta, e, non ultime le stesse estensioni delle zonizzazioni acustiche deliberate.
data inserimento: Mercoledì 22 Agosto 2012