Da un lato la segnalazione dei responsabili della India Airline che avrebbero identificato 57 piloti con tasso alcolemico al di sopra del limite consentito, dall'altro l'inchiesta del sindacato dei piloti inglesi BALPA che ha rivelato come almeno un pilota su cinque si sia addormentato mentre era ai comandi di un velivolo nel corso della sua vita operativa, sembrano proporre un quadro del tutto inatteso.
E' davvero possibile?
Certo le due fonti appaiono indiscutibili e occorre davvero approfondire le due questioni. Due fenomeni ben diversi e distinti ma che investono la sicurezza del volo e la "condotta" dei moderni aerei di linea. Succede forse anche nell'attività del volo ludico e dell'aviazione generale? Investe anche il volo degli ultraleggeri.
L'analisi condotta dalla BALPA sottolinea come il 50% dei piloti intervistati manifestano una frequente stanchezza "operativa". Troppi voli, troppe ore di impiego ed equipaggi ridotti all'osso. Pilotare bimotori su voli lungo raggio con un equipaggio di due soli piloti innescherebbe una serie di problematiche mai troppo investigate.
In India quei 57 piloti sono stati identificati nell'arco di due anni ed 11 di questi sono stati licenziati perché stavano per imbarcarsi su un volo. In servizio.
I controlli sono risultati del tutto occasionali, perciò non sistematici.
Come fronteggiare questi comportamenti? Come evitare che quanto avvenuto possa riproporsi? Magari nei frangenti critici del volo?
Rappresentanti sindacali, responsabili di aerolinee ed ispettori degli organismi di vigilanza e controllo dovranno necessariamente coordinarsi predisponendo misure di monitoraggio, valutando interventi appropriati sulla composizione di volo, e sul monte ore di servizio giornaliero e periodico.
data inserimento: Lunedì 11 Aprile 2011