Sarà la volta buona per un aviofuel più ecocompatibile? Stavolta l'iniziativa - segnalata prontamente dai media - rimanda al progetto ITAKA finanziato dall’UE e, sperimentalmente, utilizzato nell'aeroporto internazionale di Oslo. Anche se le fonte inquinanti associate al trasporto aereo sono spesso minimizzate se non trascurate - sopratutto in alcuni Paesi - al punto di considerarle trascurabile rispetto alle altre origini antropiche fonti, persistono le iniziative "tecnologiche" per contenere le emissioni dell'aviazione commerciale internazionale.
Non è la prima volta che anche Aerohabitat segnala tali operazioni innovative anche se non con altrettanta enfasi si riscontrano e si possono segnale risultati diretti.
I biocarburanti rivestono un ruolo sempre più importante nel nostro mix energetico - tra il 2008 e il 2010 il volume di biocarburanti consumati nell'UE è aumentato del 39 %. Vi sono tuttavia preoccupazioni circa l'impatto sulla sostenibilità e sulla biodiversità di alcuni biocarburanti, in particolare in relazione ai cambiamenti di uso del suolo indiretto. I responsabili delle politiche sono quindi sempre più interessati ai biocombustibili da piante legnose che possono crescere su terreni inadatti all'agricoltura.
l più recente tentativo, il " biocarburante" jet è stato presentato lo scorso 22 gennaio dal ministro norvegese dei trasporti, Ketil Solvik Olsen, e ospitato da Avinor, il gestore aeroportuale norvegese.
"L’intesa di utilizzare il carburante all’aeroporto Gardermoen di Oslo è il risultato di uno sforzo collaborativo tra SkyNRG, partner del progetto ITAKA (Initative Towards Sustainable Kerosene for Aviation), Avinor e Air BP. Prodotto nell’ambito del progetto ITAKA, il biocarburante per aerei a reazione è ottenuto dall’olio di camelina che è certificato da RSB e ha ricevuto un positivo sigillo di approvazione dal comitato di sostenibilità di SkyNRG.
Benefici dell’impianto all’aeroporto di Oslo
Il carburante sarà disponibile direttamente nel sistema di rifornimento a Oslo. Verrà usato il sistema comune di stoccaggio e distribuzione dell’aeroporto, eliminando la necessità di un’infrastruttura separata e isolata.
A tutte le compagnie aeree che utilizzano l’aeroporto di Oslo è stata data l’opportunità di usare il carburante, con il gruppo Lufthansa a confermare per primo di volerlo fare in futuro.
Subito dopo l’annuncio di Lufthansa, anche la compagnia aerea della Scandinavia SAS e la compagnia reale d’aviazione dei Paesi Bassi KLM (un partner del consorzio ITAKA) si sono impegnate ad acquistare il biocarburante per aerei a reazione. I partner di ITAKA sperano che questo sia il primo passo verso una più ampia adozione del biocarburante da parte di altre compagnie aeree e aeroporti in tutto il mondo.
In precedenza, le compagnie aeree che desideravano usare delle alternative al tradizionale cherosene aeronautico standard, dovevano farsele espressamente portare da un’autobotte equipaggiata con un sistema per il rifornimento, aumentando i costi per le compagnie aeree.
A Oslo il carburante viene fornito attraverso il normale meccanismo di rifornimento, dimostrando che il biocarburante può usare le infrastrutture fisiche esistenti, riducendo notevolmente i costi logistici.
L’uso dell’olio di camelina
I ricercatori di ITAKA considerano l’olio di camelina come la migliore materia prima disponibile e sostenibile che può essere facilmente prodotta in Europa allo scopo di soddisfare la domanda prevista di biocombustibile per aerei a reazione.
Fondamentale per rendere l’adozione del biocombustibile più allettante è il fatto che non sono necessarie modifiche agli aeroplani, poiché esso viene convertito in combustibile aeronautico pronto all’uso mediante una via HEFA (esteri idrolavorati e acidi grassi).
Il progetto sta utilizzando quattro piantagioni di camelina in Spagna, che sono integrate da piantagioni più piccole in Romania. Il carburante stesso viene raffinato in Finlandia dalla Neste, un partner del progetto ITAKA. Il progetto ITAKA mira a dare un contributo fondamentale all’impegno dell’industria del trasporto aereo di ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra e di rispettare gli accordi internazionali sul clima.
L’UE si è posta l’obbiettivo di avere il 3,5 % di tutte le compagnie aeree alimentate a biocarburante entro il 2020. Se un numero maggiore di aeroporti europei adottassero il sistema integrato di Oslo promosso da ITAKA, allora questa potrebbe essere un’ambizione molto realistica."
data inserimento: Venerdì 05 Febbraio 2016