Quante sono le edificazioni sensibili comunque insediate? Il PEE lo esige! Il Piano per la tutela dal rischio di incidente aereo, svolto per il territorio comunale di qualsivoglia comune nelle vicinanze di un aeroporto e nell'immediato di una pista di volo (in asse pista e laterale) sono regolamentati principalmente ai sensi della Normativa vigente ed in particolare: artt. 707 e 715 del Decreto Legislativo n°96 del 9 maggio 2005 – Nuovo Codice della Navigazione, Revisione della Parte Aeronautica, poi modificato ed integrato dal Decreto legislativo n. 151 del 15 marzo 2006.
Con questa stringente normativa le zone di rischio debbono essere in ogni caso evitati:
- insediamenti ad elevato affollamento;
- costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
- attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
Ma cosa accade quando queste attività esistono? Quando le edificazioni preesistono all'adozione del piano di Rischio? Il Piano di Rischio dell'aeroporto viene deliberato con atto di Consiglio Comunale dopo aver identificato essenzialmente l'inquadramento territoriale ed urbanistico, l' individuazione zone di tutela, l'analisi aree lungo la direzione di atterraggio e di decollo verso nord, l' analisi aree lungo la direzione di atterraggio e di decollo verso sud, la Relazione illustrativa ed infine le disposizioni di salvaguardia.
Gli indirizzi forniti nelle varie zone sono i seguenti:
Zona di tutela A: è da limitare al massimo il carico antropico. In tale zona non vanno quindi previste nuove edificazioni residenziali. Possono essere previste attività non residenziali, con indici di edificabilità bassi, che comportano la permanenza discontinua di un numero limitato di persone.
Zona di tutela B: possono essere previste una modesta funzione residenziale, con indici di edificabilità bassi, e attività non residenziali, con indici di edificabilità medi, che comportino la permanenza di un numero limitato di persone.
Zona di tutela C: possono essere previsti un ragionevole incremento della funzione residenziale, con indici di edificabilità medi, e nuove attività non residenziali.
Zona di tutela D: debbono essere evitati insediamenti che comportano una elevata concentrazione antropica (centri congressuali, stadi, centri commerciali, ecc.).
Aerohabitat ha analizzato numerosi piani di rischio aeroportuali e ritiene necessario evidenziare una significativa e controversa peculiarità: non sono adeguatamente identificate le edificazioni storiche e recenti localizzate nelle quattro zone del rischio. Sono dati fondamentali per due ragioni. La prima concerne il fatto che potranno mantenere in deroga - le medesime attività, che non ci sarà alcuna demolizione. La seconda riguarda il censimento abitativo, residenziale e pubblico.
Perché è necessario conoscere l'entità e gli insediamenti localizzati nella zone del rischio zona A pari a una superficie di circa 830 mila metri quadri , la zona B di circa 1. 650 mila metri quadri , circa 2.400 milioni di mq della parte della zona C, i restanti 4 milioni di mq della zona C,da sommare ai 6.5 milioni di mq della zona D? Semplice e scontato.
La conoscenza delle volumetrie e della popolazione residente in queste zone diventa prioritario, come anche l'identificazione di eventuali insediamenti sensibili (scuole, ospedali, distributori di benzina, centri commerciali e altro) per la valutazione del rischio terzi e per la predisposizione del piano di emergenza esterno (PEE) in caso di incidente aereo.
data inserimento: Mercoledì 16 Luglio 2014