L'area delle Risorgive del FVG e l'acquicoltura costituiscono un rischio per l'acrobazia? Lo scorso 25 aprile con la news "Aeroporti del Belpaese, ittiocoltura e impatto volatili" Aerohabitat aveva argomentato intorno alla safety aeroportuale/aerobase e il rischio volatili-birdstrike in relazione agli allevamenti di pesci e ittiocolture in genere in prossimità delle piste di volo.
Documenti ufficiali ENAC-ICAO-BSCI rilevano come l'eventuale loro localizzazione debba risultare ad una distanza superiore a 13 km delle stesse piste. I sentieri/traiettorie di decollo e avvicinamento e atterraggio alle piste si sviluppano, infatti, ben oltre la stessa lunghezza della piste e sorvolano aree geografiche ben definite. Distanti dai punti di toccata in pista e dall'involo, lungo percorsi a basso quota e in basso sorvolo: anche di eventuali allevamenti di pesci, molluschi e altro.
Fonti attrattive per volatili di ogni specie sono state evidenziate/descritte dalla circolare ENAC APT 33 "Procedure per la prevenzione dei rischi di impatto con volatili ed altra fauna selvatica (wildlife strike) negli aeroporti" e dalla Informazione Tecnica "Linee guida relative alla valutazione delle fonti attrattive di fauna selvatica in zone limitrofe agli aeroporti".
Quale è allora la situazione a Rivolto-Codroipo-Udine una localizzazione infrastrutturale in prossimità dei fiumi Tagliamento e Stella e della zona del Parco delle Risorgive. Una zona umida, "area, di circa quarantacinque ettari, è ricco di acque di risorgiva e corsi d'acqua, i quali contribuiscono a dare vita al fiume Stella. Presenta, inoltre, molte specie di flora e fauna tipica locale".
Nella parte a sud dell'aerobase di Rivolto - sede della PAN frecce Tricolori - sono insediate, ad esempio, le seguenti aziende di allevamento ittico, sono situate, perciò, nel bacino idrografico dello Stella:
- Azienda ittica agricola Collavini Mario , Bertiolo (UD),
- Ittica risorgive dello Stella , Virco di Bertiolo (UD),
- Ente tutela pesca del Friuli, Impianto ittiogenico di Flambro di Talmassons Udine,
- Aziende di allevamento ittico situate nel bacino del Rio Bianco,
- S.A.I.S. srl - Loc. Blasis, Codroipo (UD).
La Regione FVG con il progetto “Innovazione della filiera della trota iridea regionale per il miglioramento della qualità e dell’interazione con l’ambiente” (Iridea) finanzia e valorizza la troticoltura regionale. Il Friuli Venezia Giulia avrebbe il primato della produzione italiana in questo campo.
Con oltre 12.500 tonnellate l’anno, quasi il 30% della produzione italiana il FVG ha autorizzato 44 aziende di troticoltura e 71 zone di allevamento con sei impianti di trasformazione.
Come abbiamo rilevato le normative aeronautiche - civili e militari - prescrivono che tali siti/zone siano soggette a limitazioni le opere, le piantagioni e le attività che costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o comunque un pericolo per la navigazione aerea.
E' stato analizzato tale impatto? Quali verifiche sono state svolte in FVG prima di rilasciare le autorizzazioni per tali attività di acquicoltura?
E' nata prima l'aerobase delle Frecce Tricolori o l'acquacoltura, in acque dolci e salmastre, comunque vanto dell'assessorato FVG alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, e alla Pesca, con gli impianti di produzione, allevamento, lavorazione del pesce storicamente insediati e diventati una realtà d'avanguardia e meccanizzata in questo XXI secolo?
E' comunque certo che un monitoraggio costante debba essere svolto, sia dalle competenti autorità dell'Aeronautica Militare Italiana, quanto da organismi della Regione FVG.
Al fine di tranquillizzare gli appassionati e fans dei voli acrobatici tricolori, quanto i gestori e dipendenti dell'industria allevamenti di ittiocoltura è indispensabile che qualche responsabile della safety aerea notifichi l'esistenza di procedure e misure in atto e/o perlomeno l'esistenza di certificazioni autorizzative alla coesistenza tra le due contrapposte e non concilianti attività.
Se l'ENAC per gli aeroporti civili/comemrciali/aviosuperfici ha disposto:
"... questi impianti possono costituire fonti attrattive per diverse specie di fauna selvatica e la loro realizzazione a distanze inferiori a 13 km dagli aeroporti dovrebbe essere valutata da esperti caso per caso."
Il Regolamento per Certificazione degli Aeroporti - Capitolo 5 - prevede le seguenti azioni a carico del gestore di un aeroporto certificato:
a) Predisposizione e trasmissione all’ENAC di uno studio di tipo naturalistico-ambientale comprensivo di risk assessment;
b) Riporto all’ENAC di ogni evento di wildlife strike;
c) Elaborazione e trasmissione all’ENAC, con frequenza annuale, di una relazione riepilogativa sul wildlife strike;
d) Predisposizione e trasmissione all’ENAC di una adeguata procedura (piano di prevenzione e controllo del rischio di wildlife strike), da inserire nel Manuale dell’aeroporto, che definisca le azioni intraprese per prevenire o minimizzare il rischio di wildlife strike;
e) Segnalazione all’ENAC e agli Enti competenti delle fonti attrattive di fauna selvatica identificate al di fuori del sedime aeroportuale al fine di consentire iniziative mirate di mitigazione del rischio.
La segnalazione delle fonti attrattive esterne all’aeroporto
La procedura di cui al precedente paragrafo deve prevedere le modalità con cui il gestore aeroportuale assicura l’eliminazione e/o la mitigazione delle fonti attrattive per uccelli od altra fauna selvatica all’interno del sedime aeroportuale.
Il gestore aeroportuale è altresì responsabile di individuare, nei limiti delle proprie competenze, la presenza di potenziali fonti attrattive per mitigarne l’azione nelle zone limitrofe il sedime aeroportuale; le stesse, opportunamente documentate, dovranno essere portate all’attenzione degli Enti locali competenti e dell’ENAC - Direzione Operazioni competente che potrà, qualora necessario, rappresentare la posizione dell’Ente ai sensi dell’Art. 711 del Codice della Navigazione."
Quali procedure, quale monitoraggio ha adottato l'Aeronautica Militare Italiana (AMI) nello specifico dell'aerobase di Rivolto per fronteggiare il rischio impatto volatili conseguente agli allevamenti di acquacoltura?
data inserimento: Martedì 03 Maggio 2016