Video e foto di scolari e studenti e docenti sono sceneggiate preoccupanti! Come convivere e sopravvivere all'invasione dei droni? Militari e civili. Commerciali e familiari e per attività sociali e ricreativi e altro? Dai soggetti e persone più varie, agli istituti tecnici scolastici privati e statali, alle università e ricercatori vari, tutti sembrerebbero perseguire, senza dubbi e tentennamenti, l'impiego sperimentale e "lavorativo" dei droni. I cosiddetti APR, UAV, UAS, in sostanza mezzi aerei a pilotaggio remoto.
Ma è un'attività che, nonostante il supporto dei media e dell'imprenditorialità costruttrice dei droni, al momento deve ritenersi "irregolare" se non "clandestina", comunque "abusiva".
Rappresenta un business industriale difficilmente stimabile (vale comune miliardi di euro) e del tutto agognato per l'impatto in termini di redditività e creazione di posti di lavoro in un periodo di crisi economica. Perciò un traguardo agognato e doverosamente perseguito. Ma altrettanto "problematico" e complicato.
Non bastava l'intreccio de gli interrogativi associati all'attività svolta dalle flotte militari dei droni (italiane e NATO) nelle zone dedicate di aerobasi autorizzate (?) e il traffico aereo civile/commerciale di aviazione leggere in genere e dell'universo degli ultraleggeri.
La problematica di un'ulteriore attività aerea, quella dei droni, in rapida espansione deve comunque misurarsi con la sicurezza di tali operazioni di volo. Una safety innanzi tutto relativa all'efficienza e affidabilità dei droni e in secondo luogo collegata alla concatenazione con le altre attività aerea: minore, civile, militare. Ma anche alla qualificazione professionali degli operatori dei droni: devono essere - ad esempio - dei piloti brevettati? Con quale qualificazione e con quale cultura delle regole del volo, della safety?
Anche se l'Italia ha enucleato/identificato i mezzi aerei a pilotaggio remoto (APR) in genere e ENAC ha emanato un Regolamento che, in attuazione dall’articolo 743 del Codice della Navigazione, fornisce i requisiti per assicurare l’impiego di questi mezzi in condizioni di sicurezza la materia necessita di una normativa assai più esaustiva, esauriente ed allargata.
E' indispensabile, inoltre, anche una valutazione del rischio terzi di tale attività ed esercizio aereo. Rischio per i cittadini, la comunità e dei beni privati. Se la viabilità stradale è praticata e consentita dall'esistenza del Codice della Strada, l'attività aerea allargata all'universo dei droni (da quelli inferiori a 25 kg a quelli di centinaia di kg) abbisogna necessariamente di una revisione e/o aggiornamento del Codice della navigazione Aerea. Dove possono operare, a quale distanza dai centri cittadini, dei caseggiati, delle zone sensibili, delle piste di volo, degli aeroporti (minori, maggiori e militari), delle traiettorie e percorsi di volo delle procedure adottate e notificate da AIP Italia e dai NOTAM.
A quale altezza dal suolo possono volare i droni? Negli spazi aperti, sulle città e su agglomerati urbani periferici e in collina e/o montagna. E' una materia che deve essere preliminarmente analizzata, verificata e "normalizzata".
Come e in quanto tempo sarà possibile regolamentare e regolarizzare l'invasione dei droni?
Nel frattempo, a margine di conferenza sui Droni in Agricoltura - svoltasi all'Atahotel Villa Pamphili di Roma - l'Ing. Carmine Cifaldi, direttore Regolazione Navigabilità dell'ENAC, ha tra l'altro sostenuto:
"Gli APR trovano una collocazione nobile nel settore dell'agricoltura di precisione, è il settore dove troveranno la massima applicazione perché permettono di incrementare la qualità del prodotto con costi accettabili ".
Ha anche annunciato un aggiornamento della regolamentazione rilevando:
"Chi non vuole mettersi in regola è difficile da convincere, lo può convincere solo un azione di Polizia. Il Ministero dell'Interno si sta interessando cosi come le forze dell'ordine, ma si passa da un estremo all'altro, vorrebbero che ogni singola operazione venisse autorizzata. Insomma un' ipotesi estrema".
"Sono aspetti ancora in divenire che fanno parte di un quadro molto più complesso che tiene conto di aspetti oggi di attualità come quelli del terrorismo. Sono aspetti nati con questa tecnologia ma non dobbiamo farci spaventare dall'uso di questi mezzi " .
"Noi continuiamo a segnalare alla Polizia gli eventi che ci vengono comunicati sugli usi impropri di questi mezzi. Non è nostro compito perseguire chi non è in regola ma fin dall'inizio abbiamo sollecitato l'istituzione di un impianto legislativo per contrastare questi fenomeni di illegalità".
data inserimento: Martedì 03 Febbraio 2015