Ma si allarga la provenienza degli ordigni rinvenuti:anche di fabbricazione italiana. Dopo il "bomba day" dell'aprile 2013 sembrava che la bonifica fosse, se non del tutto risolta, almeno quasi completata. L’area che nei piani dell’amministrazione comunale diventerà il Parco della Pace, dopo il ritrovamento della bomba inglese da 1800 chili, poi fatta brillare dopo la preliminare evacuazione di ben 33mila persone, sembra davvero una sorta di campo minato. Nuovi rinvenimenti sono avvenuti anche nel corso dell'estate 2014. Circa 40 piccole bombe di circa 10kg l'una erano state identificate nell'ex aeroporto civile Dal Molin e fatte brillare nelle giornate dal quattro all'otto agosto dalle 8 alle 16 e disinnescate dagli artificieri del Secondo Reggimento del Genio guastatori di Trento. In totale fino all'estate erano state rinvenuti ben 173 ordigni.
Il numero delle bombe totali alla fine di ottobre sarebbe invece diventato 240 e le complicazioni per la bonifica sembrerebbero intricarsi. E' il livello della falda, prossimo alla superficie, a quasi un metro di profondità, realizza un allungamento del tempi. Perciò l'allungamento dell'operazione non è dovuto solo all'aumento degli ordigni scoperti ed, al momento, pertanto sarebbe stata bonificata un'area prossima al 60% del totale.
Anche per questa ulteriore fase del disinnesco degli ordigni, sarà definito lo spazio nel quale gli artificieri potranno operare in sicurezza, con eventuali, parziali, chiusure del traffico e/o altre misure precauzionali a tutela delle popolazioni.
L'operazione iniziata lo scorso maggio, salvo sorprese, avrebbe dovuto concludersi in circa quattro mesi e avrebbe dovuto riguardare - sulla base dei riscontri storici - il reperimento di ordigni di produzione americana o inglese. Tra le bombe rinvenute invece, ben 122 sono risultate di fabbricazione italiana e della seconda Guerra Mondiale..
Al punto che qualche analista/esperto ha sostenuto che, probabilmente, la zona sia stata deliberatamente minata dalle forze armate o altrimenti con finalità di sabotaggio. Una opzione, quest'ultima, che potrebbe comportare l'esistenza ed il ritrovamento di ordigni non riconducibili ai bombardamenti e/o spezzonamenti aerei. Una evidenza che preoccupa gli amministratori pubblici ed responsabili degli aeroporti e delle aerobasi o ex-aerobasi del Belpaese coinvolte - loro malgrado - in operazione di bonifica e messa in sicurezza dei sedimi.
data inserimento: Venerdì 07 Novembre 2014