Costano troppo e sembrerebbero confermati gli interrogativi sulle performance. Anche il Governo canadese si accoda all'elenco di Paesi che hanno rinunciato all'acquisto dei velivoli della statunitense Lockheed Martin.
E non è un ordine da poco. Vengono di fatto tagliati ben 65 velivoli ordinati.
Era solo due anni addietro che il Ministro della Difesa Peter MacKay sosteneva il modello F 35 come "l'unico tipo di cacciabombardiere che risponde alla perfezione ai bisogni delle Forze armate canadesi".
La decisione Canadese emerge nella sua trasparenza e andrebbe comparata con la cappa di silenzio scesa in Italia dopo il provvedimento di riduzione della flotta complessiva da acquisire: 90 velivoli contro i 131 iniziali.
Anche sui costi iniziali e finali il Canada sembra offrire una trasparenza del tutto insolita per la politica del Belpaese.
In Canada, infatti, un dibattito pubblico ha evidenziato come la flotta di 65 velivoli avrebbe dovuto costare 9 miliardi di dollari, maggiorati a 16 miliardi nel 2011. L'intervento del GAO (Corte dei conti canadese), in seguito, ha invece stimato una spesa complessiva per 45,8 miliardi di dollari.
Anche l'ambito tecnico/progettuale è in discussione. Prestazioni di base, autonomia, consumi e "visibilità" ai radar delle versioni a decollo short e verticale. Interrogativi anche sul progetto F 35 C carrier based.
Il numero originale degli ordini di F 35 era superiore alle tremila unità. Di questi 2443 esemplari saranno acquistati dalle forze armate USA e solo 700 dai Paesi NATO.
Il Giappone oltre al Canada hanno rinunciato. Devono ancora ufficializzarlo Australia e Olanda.
Ancora nessuna notizia dal Belpaese. L'ordine sarà confermato o l'Italia di accoderà ai rinunciatari? Probabilmente sarà uno dei temi di confronto/scontro nella prossima campagna elettorale.
data inserimento: Lunedì 17 Dicembre 2012