Ancora una volta questo “Governo tecnico”, formato da esponenti dell’alta finanza e da eminenti cattedratici ha finito per sfornare l’ennesima “Authority” composta da eminentissimi e competenti membri del ramo economo-politico, al fine di far funzionare una nuova “Autorità di regolazione dei Trasporti”, laddove per regolazione s’intende esclusivamente quella tariffaria e di accesso ai servizi, nelle varie articolazioni dei settori della mobilità e dei trasporti, secondo l’intendimento di favorire la protezione dell’utenza.
L’Autorità sarebbe «competente nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture ed ai servizi accessori per l’utenza, in conformità con la disciplina europea, provvedendo a garantire, secondo metodologie che incentivino la concorrenza [vecchio leit motif di tutte le Direttive europee- ndr], l’efficienza produttiva delle gestioni ed il contenimento dei costi per gli utenti, le imprese ed i consumatori [altrettanto ottimi – sulla carta - intendimenti europei – ndr], condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture ferroviarie, portuali, aeroportuali ed alle reti autostradali», in quest’ultimo caso però «fatte salve le competenze della già esistente Agenzia per le infrastrutture stradali ed autostradali» !
Dunque un nuovo carrozzone burocratico vede la luce e con la scusa di voler garantire la salvaguardia dei diritti degli utenti, intende invece regolamentare ancor più il settore delle concessioni in gestione, anche irrogando sanzioni amministrative e pecuniarie «il cui ricavato … sarà destinato [?] … ad un fondo di finanziamento di “progetti a vantaggio dei consumatori” dei settori dei trasporti, “qualora approvati” dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti», su proposta dell’Autorità», cui ha dato i natali ! Mah !
Tutto ciò «… con particolare riguardo al “settore aeroportuale”, a svolgere TUTTE le funzioni di Autorità di vigilanza, istituita dal D. Legge n. 1/2012, in attuazione delle Direttiva 2009/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 11 Marzo 2009, concernente i diritti aeroportuali» !
Ma non bastava l’ENAC con le sue “Direzioni di aeroporto”, non più operative come nel passato, successivamente alla “pre-riforma del Codice della Navigazione – Parte Aerea” e quindi prettamente “burocratiche “?
Per intanto viene comunicato che la nuova Autorità, in attesa del “via libera” da parte delle competenti Commissioni parlamentari [ma figuriamoci, si creano altre poltrone ! – ndr] risulta composta da tre membri designati e proposti dall’onnipotente Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti [nonché dello “Sviluppo economico” - ndr].
Il Presidente designato risulta essere il Prof. Mario Sebastiani (anni 68) ordinario di Economia Politica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, membro l’ex Presidente del Consiglio di Stato Prof. Pasquale De Lise (anni 75) ed ancora la Dott.ssa Barbara Marinali (anni 48), dirigente generale del Ministero guidato pro-tempore appunto dal Ministro Passera.
Tutti costoro hanno all’attivo brillantissime carriere nel ramo amministrativo e particolarmente in materia appunto di regolamentazione tariffaria di servizi e concessioni e relativi accessori, ma senza alcuna competenza per poter giudicare l’idoneità delle infrastrutture in concessione ai gestori, particolarmente quelli aeroportuali, ma anche di quelle in concessione ai servizi ferroviari e ai pubblici traghetti marittimi, sulle quali spesso si presentano anormalità ed avarie dovute alla vetustà dei mezzi utilizzati e della mancanza di addestramento alle operazioni di sicurezza e di soccorso dei trasportati, addestramento che invece è ben disciplinato nel trasporto aereo. Invece le altre gestioni in concessione avrebbero bisogno d’essere attentamente monitorate e valutate allo scopo di irrogare severe sanzioni pecuniarie riparatrici quando non gestite con rispetto dell’incolumità dei trasportati. Esempio più prossimo in campo aeroportuale è quello dell’ENAC, che dovrebbe assicurare quella sorveglianza per mandato istituzionale di presidio di garanzia.
Infine, per rendere “operativo” il nuovo carrozzone, manca ancora la scelta della sede, che, in virtù del decentramento dei pubblici uffici (che forse farebbe respirare un po’ Roma) viene contesa da diversi pretendenti, uno dei quali è la città di Orvieto, che vanta una posizione baricentrica ed offre edifici pubblici adeguati e disponibili ad accogliere il nuovo organismo.
data inserimento: Martedì 03 Luglio 2012