Perché riferirsi al Regolamento (UE) N. 598/2014 quando ha un esito solo associato? Quanti sono gli aeroporti che hanno attivato le Commissioni acustiche (DM 31-10-1997), quante mappe acustiche sono state redatte, quante zonizzazzioni sono state adottate e quante sono "scadute" perché il numero dei voli e quindi la mappa acustica risulta superata, da aggiornare anche perché sono trascorsi due anni dalla prima stesura?
Rapporto e Bilancio Sociale ENAC 2014, scheda 7.2 L’inquinamento acustico a pag 126 delle 145 totali non fornisce alcun dettaglio e/o elenco della situazione esistente. In altri Paesi, anche europei, vengono forniti nello specifico anche il numero dei cittadini investiti dai decibel delle emissioni sonore aeroportuali. La loro entità in rapporto all'evoluzione del traffico aereo e la certificazione che le misure di mitigazione acustica ha raggiunto gli obiettivi di riduzione costante e progressiva della popolazione "inquinata".
La breve nota di pag. 126 del Rapporto e Bilancio Sociale ENAC 2014 invece sintetizza esclusivamente il quadro normativo di riferimento "dell'inquinamento acustico" aeroportuale senza rappresentare la realtà e le vicende di ogni singolo scalo della Penisola. Quando le procedure di decollo, le rotte, le SID, le tecniche di decollo ICAO-IATA potrebbero riformulare l'impatto acustico percepito al suolo, quanto il ground-noise incida nell'immediato del recinto aeroportuale, non rappresenta un'informativa che ENAC ritiene utile segnalare ai cittadini residenti sotto le rotte e nelle immediate adiacenze del sedime.
La nota ENAC di pag. 126 inoltre rimanda all'adozione del Regolamento (UE) n. 598/2014, applicabile da giugno 2016, ogni eventuale aggiornamento delle misure "applicate". In realtà il lavoro ordinario della Commissione aeroportuale non deve essere interrotto da un'eventuale delibera della "zonizzazione" acustica.
Il REGOLAMENTO (UE) N. 598/2014 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 aprile 2014 che istituisce norme e procedure per l’introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti dell’Unione, nell’ambito di un approccio equilibrato, e abroga la direttiva 2002/30/CE.
Al punto sette fra l'altro si legge " Il presente regolamento dovrebbe applicarsi soltanto agli Stati membri nei quali si trova un aeroporto con un traffico superiore a 50 000 movimenti di velivoli civili per anno di calendario e allorché, per tale aeroporto, è presa in considerazione l’introduzione di restrizioni operative dirette a contenere il rumore."
E' perciò una normativa /regolamento che concerne solo alcuni aeroporti (sette) che si aggiunge, si somma, all'attività di mappatura acustica che la Commissione Aeroportuale (DM 31-10-97) che dovrebbe essere insediate almeno nei 43 aeroporti elencati dal Rapporto ENAC 2014.
Ecco, comunque, il testo del Rapporto ENAC 2014:
"L’attività dell’ENAC volta a governare il problema dell’inquinamento acustico nelle aree circostanti gli aeroporti viene prevalentemente svolta in ambito locale. Essa fa capo alle Commissioni aeroportuali previste dal DM Ambiente-Trasporti del 31 ottobre 1997, presiedute dal Direttore aeroportuale e composte dagli enti territoriali, dall’Agenzia regionale per l’ambiente e dagli operatori dello scalo.
Le Commissioni hanno il compito di stabilire le procedure antirumore e la zonizzazione acustica del territorio circostante l’aeroporto e inoltre, in caso di superamento dei limiti acustici, di individuare le soluzioni più idonee alla luce di uno sviluppo sostenibile dell’operatività aeroportuale. Nel 2014 sono stati adottati significativi interventi normativi in materia di inquinamento acustico aeroportuale destinati ad incidere sulla disciplina nazionale stratificatasi nel corso di quasi venti anni e sulle stesse attività di competenza dell’ENAC e delle Commissioni aeroportuali. È da segnalare il Reg. (UE) n. 598/2014, applicabile da giugno 2016, che ha ridefinito le procedure per l’introduzione di restrizioni operative dirette a contenere il rumore aeroportuale nell’ambito di un approccio equilibrato che tenga conto dei costi e dell’efficacia delle diverse misure adottabili a livello dei singoli aeroporti. Inoltre, con la l. 30 ottobre 2014, n. 161 (legge europea 2013-bis), è stata conferita al Governo la delega a rivisitare l’intera normativa nazionale in materia di inquinamento acustico, prevedendo anche l’armonizzazione e l’aggiornamento della disciplina del rumore aeroportuale alla luce dei principi e delle procedure consolidati a livello comunitario."
data inserimento: Giovedì 18 Giugno 2015